Novembre 2023
Ciao! Sono Chiara Pedrocchi e questa è la mia newsletter mensile (approda nella tua casella di posta in un giorno non meglio definito tra la fine di un mese e l’inizio del successivo: a volte trova traffico, altre volte è pigra o stanca, altre ancora aspetta qualcosa o, più raramente ma sempre volentieri, ha fatto tardi con l3 amic3. Ma arriva, sempre).
Novembre è stato un mese gratificante e stancante, velocissimo e lentissimo insieme. Più di tutto, è stato il mese degli eventi, 4 su 5 dei quali in presenza. Il Covid, a me come a tutt3, aveva abituato a fare le cose da remoto, e tuttora passo gran parte della mia giornata davanti allo schermo. Tuttavia stringere la mano a persone nuove, prendere il caffè insieme prima di iniziare, fermarsi a chiacchierare dopo con chi partecipa, guardarsi negli occhi, ovviare al microfono che non funziona alzando la voce e sapere che chi si ha davanti per esserci si è preparatə ed è uscitə o comunque si è spostatə, sta ascoltando attivamente, porrà delle domande: tutto questo è impagabile. Mi rendo conto di non dire nulla di nuovo, però a me novembre ha dato, da questo punto di vista, tanta motivazione.
Non voglio dilungarmi ma non voglio neanche banalizzare tutto questo, quindi mi ritaglio uno spazio sia per ringraziare con davvero tutto il cuore le persone che sono venute (alcune senza avvisarmi, che bella sorpresa!) sia per dire un paio di cose per ciascuno di questi incontri, perché siano solo l’inizio di filoni di ragionamenti e azioni concrete.
Il 3 novembre alla libreria Ubik di Varese io e Accursio Graffeo con la moderazione di Federica Benedetti abbiamo presentato il progetto AceTonico, e ne è nata una bella chiacchierata sul ruolo dell’antropologia nella complessa società in cui viviamo: non la riporto qui ma spero di scriverne presto. L’11, invece, sono intervenuta sul palco del Festival di Giornalismo Glocal di Varese per parlare con Sara Zambotti, Andrea Ravenda e Dario Basile del ruolo dell’antropologia nel mondo del giornalismo. Credo dell’incontro ci sia una registrazione, se riesco a farmela passare mando il link nella prossima newsletter. Se ti sei persə l’incontro, sappi che ne siamo tanto soddisfatt3 da volerlo riproporre presto - se anzi gestisci un’associazione o uno spazio in cui pensi sia interessante parlarne scrivimi pure.
Il 23 e il 30 novembre ho moderato due eventi organizzati da Voice Over al Politecnico di Milano: il primo circa l’impatto ambientale dell’estrazione mineraria, il secondo sui costi della filiera del fossile dall’Iraq all’Italia e sulle responsabilità di Eni. Agli argomenti su cui sono più ferrata accostavano entrambi uno sguardo più scientifico, che d’altronde rispondeva a un pubblico di student3 di ingegneria. È stato arricchente e interessante, e penso ci vogliano più incontri del genere, sia per familiarizzarsi con le conoscenze scientifiche, sia per dialogare con facoltà magari meno allenate alla manifestazione o alla protesta, ma con cui si possono immaginare e fare molte azioni.
Infine, il 27 novembre ho intervistato per Voice Over insieme a Michela Grasso di Spaghettipolitics Francesca Albanese, relatrice speciale alle Nazioni Unite per i territori occupati della Palestina. Di questo incontro c’è online la registrazione (qui).
Lo sto scrivendo ovunque, lo faccio anche in questo contesto: dal 7 ottobre sono morte nella Striscia di Gaza almeno 15.500 persone. Io non so se tu che leggi hai mai perso una persona cara, ti auguro di no, ma suppongo di sì. Immagina quel dolore moltiplicato per tutti i membri della tua famiglia, per l’ansia di morire da un momento all’altro, la consapevolezza che il mondo fuori non si cura di te, la sete, la fame e il dover fuggire ma non avere dove andare. Tolgo il cappello professionale per mettermi quello (o meglio, per mostrarti quello che provo a non togliere mai) da essere umano: ti prego, chiediamo giustizia.
Per la Palestina, ma anche per le donne uccise in Italia ogni 72 ore, per la nostra Terra di cui a chi siede alla COP28 sembra interessare poco. Nessunə salva il mondo da solə, ma ognunə può essere moltiplicatore di valori di giustizia, pace e amore. Bisogna dare priorità a tutto questo, parlarne in casa, a cena con l3 amic3, sui mezzi, al lavoro, sui social. Dobbiamo fare massa per cambiare questo sistema folle e disumano.
A Varese, nel piccolo, vorremmo farlo con il collettivo VAcheLotta, nato ufficialmente questo mese, che ti consiglio di seguire per poter partecipare alle iniziative future. Se vuoi condividere con me ragionamenti, idee, azioni, la gioia e l’ansia di questa visione comune o delle critiche dovute a una visione diversa ti esorto a scrivermi: di tutto, dialogare è la prima cosa.
Altre cose. Sto lavorando a vari articoli che non vedo l’ora escano. Nel frattempo ne ho scritti due sul Congo per Lo Sbuffo: il primo sull’Articolo 15, che nulla c’entra con la Costituzione del Paese, il secondo sulla (difficile) condizione delle vedove congolesi, e di quella volta che mi sono trovata a fare riunione con loro.
Per AceTonico ho aggiornato (finalmente, lo so) il diario di campo dal Congo, manca solo qualche foto che aggiungo appena riesco. Puoi leggerlo (o leggere gli ultimi giorni, se avevi già sfogliato il resto) qui. AceTonico, tra l’altro, ha aperto un suo profilo Ko-Fi. Funziona come quando mi offri un caffè simbolico per il mio lavoro (come questa newsletter, che per te è gratis ma a cui io lavorato, con piacere, una domenica pomeriggio) ma diciamo che puoi offrire un succo d’Ace alla nostra organizzazione: così ci aiuti con le spese quando dobbiamo affittare uno spazio, stampare degli adesivi e pagare la quota annuale per mantenere il sito web.
A novembre:
Sto leggendo: Disobbedienza civile, di Henry David Thoreau.
Sto guardando: hai cortometraggi da consigliarmi? Questo mese ero così cotta che ho fatto davvero fatica a finire dei film!
Sto ascoltando: Fulminacci, John Mayer, Nicolas Jaar.
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