Luglio 2023
Ciao! Sono Chiara Pedrocchi e questa è la mia newsletter mensile (approda nella tua casella di posta ogni ultima domenica del mese, come quasi tutti i mercatini dell’antiquariato) e se dovessi dare un titolo al mese appena passato sarebbe Sbavature, o Pensieri fuori dalla scatola.
Luglio è stato più denso e imprevisto di quanto immaginassi, e il tempo del riposo è stato un po’ risicato e incastrato tra un treno in ritardo e una mail urgente. Da quando sono tornata dal Congo, però, ho cercato di dare più retta alle mie priorità e ai miei affetti: dessimo retta alle priorità di tutt*, queste scavalcherebbero le nostre tutti i momenti, gettandoci inevitabilmente in un burnout permanente. Appena ho potuto, comunque, ho staccato, a costo di qualche sbavatura sulla tabella di marcia - come questa mail, che a questo giro ti arriva di lunedì.
Ma cos’erano queste mail urgenti e questi treni presi al volo?
Le prime erano un mix di noiosa e antipatica burocrazia - ma chi non la conosce? - e colloqui di lavoro: per ora non svelo nulla, ma bollono in pentola cose niente male.
I secondi, invece, sono stati dettati da circostanze più o meno felici. Sono stata dalla mia famiglia e sono tornata a Torino, sono andata a trovare vecchi e nuovi amici, e ho fatto tappa in montagna per l’ultimo saluto allo zio Pierino, a cui voglio dedicare uno spazio anche qui: le persone belle continuano a vivere nel lascito che, giorno dopo giorno, incorporiamo. Di zio Pierino, nello specifico, avevo scritto qui meno di un anno fa, e in questo post a fine luglio. Grazie a tutte le persone che mi hanno inviato le condoglianze, oppure un cuore o un abbraccio: sono serena, ma tutto questo calore mi fa bene e me lo tengo stretto.
Hai mai pensato che dietro alla ricerca del tuo piacere potesse esserci qualcosa di sbagliato? A inizio mese è uscito per NonSeiLiberə* un mio post sulla pornografia etica e femminista, puoi leggerlo qui.
Sto lavorando a un altro grosso reportage per Scomodo (il primo, Les enfants de la rue - quando la strada diventa rifugio, è uscito a giugno e si legge qui) e riorganizzando il materiale raccolto in Congo. Non l’ho mai scritto esplicitamente, lo faccio ora: se fai parte di un’associazione o di un’organizzazione dove pensi potrebbe aver senso sentire un po’ di storie da Kinshasa scrivimi, mi farebbe piacere condividerle.
Io e la collega Federica Benedetti siamo ancora alla ricerca di un posto dove stare per la settimana dal 13 al 20 agosto a Tortoreto, per continuare la ricerca sul campo per un reportage a cui lavoriamo da mesi. Tortoreto, ma anche posti fino a un’ora di treno, tanto dobbiamo lavorare perlopiù di giorno. Se puoi ospitarci, hai un* amic* che può ospitarci o sei a conoscenza di strutture, campeggi o altro dove possiamo alloggiare scrivimi, ti saremo grate per sempre!
Se sei un* giornalista indipendente, ecco un questionario sulla salute mentale di chi fa questo lavoro. Se ne sta occupando IrpiMedia con Alice Facchini: è ora di parlarne.
A luglio:
Sto leggendo: ho finito Felici i felici, di Yasmina Reza: una raccolta di racconti di ordinaria quotidianità - perlopiù relazionale - che ho deciso di leggere dopo che da giorni mi rimbombava in testa questo titolo (che è preso, tra l’altro, dalla poesia di Borges Frammenti di un vangelo apocrifo, in Elogio dell’ombra).
Sto guardando: Marechiaro. Chiamatemi pure Internet Explorer, avete ragione.
Sto ascoltando: ecco quattro canzoncine a tema mare che ascolto a ripetizione ogni volta che riesco ad andarci per prendere una boccata d’aria salata:
Con il bottoncino qui sopra puoi inoltrare questo numero della newsletter a un* amic* a cui pensi possa interessare (e se ti è stata inoltrata ti puoi iscrivere con quello qui sotto):
Infine, dato che il mio lavoro è indipendente e in buona parte autofinanziato, se ne hai la possibilità e vuoi sostenermi offrendomi un caffè (o meglio ancora un cappuccino con latte di soia) puoi farlo con una piccola donazione qui.
Buon agosto e, se puoi farlo, goditi il ritmo lento delle vacanze - con un pensiero a chi non ne ha e a chi anche ora sta lottando per i propri diritti (come i lavoratori di Mondo Convenienza in sciopero da mesi): dobbiamo lottare per riappropriarci del nostro tempo non solo nei giorni di ferie tra un burnout e l’altro, ma tutto l’anno.
PS: anche e soprattutto sotto l’ombrellone non smettere di combattere i negazionisti climatici, che in questo periodo sembrano diffondersi a macchia d’olio.
Ciao!