Febbraio 2024
Ciao! Sono Chiara Pedrocchi e questa è la mia newsletter mensile (approda nella tua casella di posta in un giorno non meglio definito tra la fine di un mese e l’inizio del successivo: a volte trova traffico, altre volte è pigra o stanca, altre ancora aspetta qualcosa o, più raramente ma sempre volentieri, ha fatto tardi con l3 amic3. Ma arriva, sempre) e questo è uno dei periodi con più stimoli della mia vita fino adesso: mi piace.
Sono incappata per sbaglio in un Drive che neanche sapevo di avere e che contiene le foto di quando ero al liceo: grande tuffo nel passato, in un periodo affatto facile. Dentro ci sono cose che, purtroppo o per fortuna, ricordavo bene, e altre che invece avevo completamente rimosso. Comunque, quello che mi sono chiesta è come facessi a conciliare tante cose della mia vita: a parte il tempo e l’impegno che mi richiedeva il liceo, nelle foto sorridenti con gli occhi tristi ho visto l’affannoso tentativo di conciliare ciò che avevo assimilato fino a quel momento con il confronto con le altre persone, il rapporto con un corpo in mutamento, le aspettative per il futuro… poi ho pensato che le cose non sono poi cambiate così tanto, e ho risentito la stessa difficoltà di tenere insieme tutto facendo ogni cosa come si deve. Ho in qualche modo abbracciato la mia stanchezza - fisica ed emotiva. È forse questo il primo passo per conviverci con più serenità?
Per Voice Over è uscito il primo reel della rubrica Immersioni. Ti consiglio tre risorse per approfondire il tema della disobbedienza civile, tema che mi piacerebbe esplorare ancora di più. Il video è questo, fammi sapere cosa ne pensi e se secondo te quella della disobbedienza civile è la strada migliore per lottare contro l’ingiustizia. In settimana esce un altro episodio: stay tuned.
Sempre per Voice Over sono uscite due interviste. La prima è questa, l’ho fatta con Michela Grasso di @spaghettipolitics a Ferdinando Cotugno. Abbiamo parlato - per l’appunto - di movimenti di lotta per il clima, del fatto che sia più facile immaginare la fine del mondo che la fine del capitalismo (cit: un biscotto a chi indovina di chi. Non vale Googlare) e di immaginazione, che poi è il più importante strumento di lavoro per un futuro alternativo.
La seconda intervista è quella a Selam Tesfai, militante del Cantiere di Milano. Con lei ho parlato di rimettere al centro l’amore e la cura. La voce di Selam è potente e d’ispirazione, non aggiungo altro ma ti lascio il link qui.
Infine, sempre con Michela ho fatto una live con Martina Micciché, di cui è da poco uscito Femminismo di periferia. Abbiamo ovviamente parlato di femminismo e di periferie, ma anche di antispecismo e intersezionalità. Recuperala qui.
Nel frattempo ho trovato casa! E chissenefrega, dici tu, e hai ragione. Ma questo comporta due cose: la prima è che da aprile sarò più stabile a Torino - non vedo l’ora -, la seconda è che sono andata a rileggermi un po’ di cose che avevo scritto durante l’ultimo trasloco. Te ne lascio due: Torino ti restituisce ciò che hai da offrirle e Se vuoi puoi spostare i mobili.
Febbraio è stato anche mese di eventi: con AceTonico, per gli Anthroday, abbiamo proposto il laboratorio Scrivere l’Antropologia, che era un esperimento ed è andato molto bene. Ci piacerebbe riproporlo presto: se gestisci uno spazio o hai un’idea di un gruppo a cui potrebbe interessare, scrivimi. (A proposito di AceTonico: abbiamo compiuto un anno! Continua a leggerci e sostenerci, abbiamo tante cose in cantiere).
Con l3 ragazz3 della Summeschool organizzata della SIAA, sempre per Anthroday, abbiamo organizzato uno Speed-date per mettere in contatto persone che hanno studiato antropologia ma nella vita fanno altro - e ci mettono dentro l’antropologia. Poi abbiamo fatto un cerchio e abbiamo discusso di un po’ di temi che riguardano l’antropologia applicata - a partire dal riconoscimento della nostra professionalità nel mondo del lavoro. È stato utile e interessante: anche in questo caso, non finisce qui. Infine, con VAcheLotta ho moderato un incontro dal titolo “Che genere di Scienza?”: puoi recuperare la registrazione della live qui.
Sei a Varese e non sai cosa fare martedì 5 marzo, di sera? Ci vediamo alle 21 da TuMiTurbi per la Language Night speciale a tema diritti delle donne. Sarò lì con VAcheLotta: passa per un saluto!
A marzo sarò impegnata nella progettazione di tante cosine nuove con Voice Over - di nuovo, stay tuned - ma anche in una formazione per una classe di liceo e in una lezione in università - che emozione. In più, dal 14 al 16 marzo sarò a Firenze per il festival “Voices” alla Leopolda, e dal 22 al 24 marzo a Roma per “Le parole giuste”, Festival di giornalismo di inchiesta ambientale, alle Industrie Fluviali. Se passi a uno di questi, fai un fischio, così ci incontriamo di persona.
A febbraio:
Sto leggendo: ho letto diversi libri di teoriche femministe, e anche quel piccolo capolavoro che si chiama Le nostre anime di notte, di Kent Haruf. Consiglio.
Sto guardando: ho visto Il buco (se l’hai visto scrivimi e parliamone, ho bisogno di uno, due, tanti confronti sul tema), Gli alberi della pace (sul genocidio dei Tutsi in Rwanda negli anni ‘90), Poor Things e Palazzina Laf, tratto da Fumo, di Alessandro Leogrande. Li cito tutti perché te li consiglio in blocco.
Sto ascoltando:
cinque cellulari nella…e va bene, ammetto che sono rimasta vittima delle canzoni di Sanremo anche io. Ma la cosa più bella che ho sentito in quel contesto resta “Stop al genocidio”, anche se avrei voluto sentire anche “Palestina” e “Gaza”.
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Le parole sono importanti, e lo sono tutte. Ma due, in questo momento, lo sono più di altre: Free Palestine. Ciao!